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SE IL PITTORE USA IL COMPUTER

Arte al “NESSUNDORMA”

prove di astrazione fra digitale e manualità

Di Pietro Marino ( Gazzetta del Mezzogiorno )

 

E’ di scena la pittura digitale a Bari, negli spazi “ polifunzionali “ di Nessundorma. Ne offre una sofisticata produzione Ernesto Galizia, sessantenne architetto – artista nativo di Fasano, che vive e opera a Roma sin dai tempi degli studi alla Sapienza. Si tratta di una serie di grandi pannelli quadrati in lucente plexiglass nei quali si dispiegano voluttuosi dinamismi di forme che sanno di panni morbidi e di veli preziosi come di piante tropicali. Si esibiscono in sontuose monocromie di base – dai rossi ai verdi ai lilla – con ripiegamenti e viluppi plastici che da profonde pieghe barocche si aprono, scattano e si diramano in sovrapposizioni trasparenti e guizzi luminosi che sfiniscono nello spazio buio quasi da notte cosmica.Gli effetti da terza dimensione accentuano il virtuoso illusionismo delle composizioni. Conferma del grado di eloquenza estetica che i nostalgici della pittura come piacere retinico possono raggiungere oggi con programmi e procedure del computer. Piacere che Galizia accentua anche animando le immagini con slide show, ovvero proiezione di diapositive con fondo musicale.

 

LA MATERIA E IL COLORE

APPUNTAMENTI ( La REPUBBLICA ) 

mercoledì 12 giugno 2013

la materia e il colore, è il titolo della mostra di Ernesto GALIZIA e Iginio Iurilli che sarà presentata a Villa Brasini, 489. I due Artisti chiamati ad un confronto giocato sulle eleganti evoluzioni dinamiche e sull'astrazione dei corpi, intervengono con opere di scultura e digital painting all'interno del complesso Neo-barocco della villa romana.

 

FRAMMENTI DI MEMORIA

di Antonella Colaninno

Tracce indelebili di sé e delle proprie vite, come archivi che ridefiniscono l’idea di memoria nel suo continuo riprodursi nelle storie infinite di un progetto di vita, nell’idea proustiana in cui ogni storia è pensabile. Un percorso che rinnova le nostre identità, che si chiede quale sia oggi, il senso del vivere, ricercando quel filo rosso che, come il filo di Arianna, ci guida nel labirinto contro il Minotauro delle nostre insicurezze.Una dubbia associazione quella di frammenti di memoria, uno strano gioco di parole se pensiamo alla memoria come ad un insieme di frammenti che la compongono ed al frammento come all’unicità di un evento nella memoria della nostra vita.

C’è chi, come Ernesto Galizia, disegna nastri di luce e di onde magnetiche sulla linea di illusorie coreografie e di volumetrie iridescenti, nel vuoto di uno spazio dalle profondità interminabili. Nuovi mondi si aprono al nostro sguardo tra curiosità e meraviglia.

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